Tu lo butti... io creo!

Scuola dell'Infanzia Maria Bambina, Villafranca • 10 maggio 2023

Come i bambini hanno sviluppato fantasia e ingegnosità a partire da materiale di riciclo

In questo anno educativo, le insegnanti della Scuola dell’infanzia Maria Bambina, Villafranca di Verona hanno cambiato alcuni spazi educativi

È nata la “Stanza delle esperienze e dei materiali” che viene così da loro raccontata:

“È lo spazio delle esplorazioni, delle scoperte, invenzioni e costruzioni. L’allestimento è realizzato con materiale principalmente naturale e povero, apparentemente insignificante come: pigne, tronchi, pezzi di legno, sassi, conchiglie, corde, carta, tappi, stoffe...”

“Questi oggetti cambiano di senso e significato ogni volta che i bambini giocano, consentendo di potere fare un gioco differente, diventando sculture, costruzioni, cose da contare, classificare o seriare”.

Questi materiali naturali, definibili “intelligenti”, possono contribuire allo sviluppo di una mente intraprendente, concentrata, capace di trovare soluzioni e rispondere ai problemi”.

Durante l’anno molteplici sono state le esperienze proposte con i materiali non strutturati presenti nella “Stanza”: piccoli pezzi di plastica, metallo, legno, cartone, bottoni, tappi, rotoli di carta, stoffe e mollette.

Ma come formulare la proposta? Come un’esplorazione completamente libera? 

Le insegnanti già immaginavano tutta quella ricchezza, catalogata ed esposta in modo ordinato nei vari contenitori, trasformarsi in un’accozzaglia confusa in pochi secondi…

Come “contenere” l’esperienza dei bambini, lasciando nello stesso tempo ampi margini per la ricerca personale?

Ecco la soluzione che hanno scelto: “un gioco” con poche, semplici regole.

I materiali sono disposti in modo ordinato. Ogni bambino ha un piccolo contenitore con cui può “fare la spesa”, mettendo i materiali che sceglie nel suo contenitore. Si può “giocare” con i materiali scelti, ovvero disporli a piacere e spostarli fino a creare una composizione che sancisce la “fine” del gioco. 

Questa proposta ha funzionato molto bene. Le regole sono state accettate dai bambini in modo “naturale”, come parte del gioco, permettendo loro di autogestirsi nel rispetto dei tempi individuali. Anche l’ultimo passaggio di distruzione dell’opera (per rimettere a posto i materiali) è stato accolto con naturalezza dai bambini, immersi in una sperimentazione veloce e intensa, senza la necessità di trattenere il risultato. A dimostrazione di come l’attaccamento al prodotto sia qualcosa che riguarda più spesso noi adulti.

Visto il coinvolgimento dei bambini, l’attività è stata riproposta più volte introducendo alcune varianti. Per concludere l’esperienza abbiamo proposto di incollare la composizione finale per valorizzare il pensiero del bambino e per lasciare una traccia visibile di tutto il percorso fatto in “Stanza” con questi materiali. 

I bambini hanno ricreato oggetti, giocato i ruoli sociali delle persone e le attività che loro sviluppano – il babbo, la mamma, il nonno, la maestra, … 

Così una pigna è diventa lo gnomo del bosco o una conchiglia la moneta per il mercato, un bastone il serpente, una molletta un coccodrillo, il rotolo della carta un trattore, tanti rotoli uno sopra l’altro un faro del mare, una molletta un Re Magio, è stata ricreata la scuola, la casa, i palazzi, il castello, un labirinto...

Evviva finalmente posso vedere mamma e papà che si sposano”… esclamazione di Alison, dopo avere realizzato con materiale destrutturato un bel banchetto di nozze.

Il Museo egizio e i mosaici di Aquileia in miniatura” (Bianca e Cecilia)

La capanna di Gesù perché gli voglio bene” (Martina)

Un pic-nic al parco in tenda ” (Ginevra)

La mia nuova casa: la mia famiglia sopra e i nonni sotto” (Sofia)

E’ nata così l’idea di esporre tutte le opere dei bambini nel cortile della nostra scuola e ciascun bambino ha saputo raccontare nel dettaglio il suo pensiero, la sua creazione a mamma, papà, nonni e a tutte le numerose persone che sono passate a vedere.

Genitori sorpresi e meravigliati, ma soprattutto curiosi di sapere: 

“Ma chissà da dove gli è venuta questa idea”

Ci si scervella spesso a cercare in negozio un gioco super accessoriato, ma è evidente che il mondo è pieno di oggetti che attraggono di più i nostri bambini” (mamma di Zeno)

“Sono rimasta stupita della fantasia che hanno avuto i bambini… ci sono certe costruzioni da veri ingegneri” (mamma di Gabriele)

Veramente con poco i bambini riescono a fare tanto… questa è la dimostrazione che davvero non servono tanti giochi. Con la fantasia si fa davvero tutto (papà di Giampaolo)

Con gli stessi materiali ognuno ha fatto emergere la propria creatività e individualità pur partendo dallo stesso punto di partenza. L’orgoglio con cui raccontavano il loro operato, mi ha fatto capire quanto sia stata importante questa esperienza. Un lavoro mentale, non indifferente per allenarli a trovare strategie nuove e per raggiungere il risultato desiderato (mamma di Edoardo e Lorenzo).





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