Una freccia origami colorata su uno sfondo bianco

Multisensorialità e inclusione

Gioia Pallotta, insegnante di sostegno Scuola dell'Infanzia Ciccarelli, S. Giovanni Lupatoto • 25 marzo 2025

Una stanza sensoriale a disposizione di tutti

Essere una scuola inclusiva non riguarda solo i bambini con disabilità ma tutti.

È in tale visione che ci attiviamo attraverso contesti scolastici inclusivi.

Ciò è possibile grazie alla realizzazione di progettazioni educativo-didattiche attive basate sull’apprendimento attraverso l’esperienza, cioè, costruite sul rapporto tra chi apprende e la realtà che lo circonda (Franceschini, 2023).

L’obiettivo della nostra scuola è di progettare contesti capaci di soddisfare i differenti bisogni e di rispondere alle molteplici forme di funzionamento.

Per noi il contesto richiama l’idea di qualcosa che è intrecciato insieme, un concetto centrale nell’approccio sistemico della scienza contemporanea, dove la relazione è fondamentale (Carrara, 2024). Esso si fa terzo educatore e terzo insegnante poiché offre l’opportunità di cambiare radicalmente il funzionamento, l’apprendimento, la partecipazione e il benessere dei bambini (Ianes, Cramerotti, Fogarolo, & Zagni, 2024).

Da ciò comprendiamo molto bene come sia necessario partire dalla nostra osservazione in prospettiva bio-psico-sociale, individuando i facilitatori e le barriere già presenti nei contesti dei bambini, per effettuare un’analisi dei loro bisogni.

Questo iter ci consente come team docente di riflettere e progettare il contesto per rispondervi.

Considerando poi l’inclusione come un processo dinamico, una meta che non si raggiunge mai una volta per tutte ma che si sposta sempre più avanti dei risultati raggiunti sul proprio campo (Booth & Ascow, 2016), abbiamo progettato una stanza multisensoriale all’interno della nostra scuola.

La stimolazione sensoriale trova le sue radici nella neuroscienza, ovvero nella capacità di adattamento del nostro sistema nervoso, definita come neuro-plasticità o plasticità cerebrale. Questa particolare caratteristica permette al cervello di modificare l’intensità delle reazioni intra-neuronali in modo da potersi continuamente adattare (⁠Tonetti, Rossetti, Bozza, & D’Ambrosio, 2023).

La ricerca ci dice che offrire stimoli sensoriali nei primi anni di vita promuove lo sviluppo delle aree corticali primarie che a cascata influenzano lo sviluppo futuro delle aree corticali. Pertanto, l’esposizione a tali esperienze ha un’influenza positiva per l’organizzazione cerebrale per un tempo prolungato di tutti i bambini.

La stanza sensoriale adotta un approccio integrato che considera diverse dimensioni sensoriali: materiali e finiture, pareti come strumento multifunzionale, luce come elemento dinamico, arredamento e spazi funzionali, equilibrio tra silenzio e rumore, elementi sensoriali e l’integrazione degli elementi naturali. Tanto più l’ambiente sensoriale è ricco di stimoli, maggiori e più efficaci risulteranno le esperienze (Carrara, 2024).

La stanza è a disposizione di tutti e grazie alla strutturazione di un’agenda settimanale, le insegnanti di sostegno e di sezione offrono le esperienze in micro-gruppi di turnazione a tutti i bambini della scuola sulla base dell’analisi dei bisogni citata pocanzi. È in questi termini che l’inclusione scolastica che si vuole sostenere non riguarda solo i bambini con disabilità ma tutti, rispondendo ai differenti bisogni educativi e realizzando strategie educative e didattiche attive e innovative finalizzate allo sviluppo delle potenzialità di ciascuno, nel rispetto del diritto all’autodeterminazione e all’accomodamento ragionevole, nella prospettiva della migliore qualità di vita (D.lgs. 66/2017).

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